Mobirise

Libro 4

Inizialmente scartata, è un grande e commovente spaccato di vita. Essere cacciato di casa a sedici anni? E che sarà mai, succede tutti i giorni… sì, oggi, con le infinite possibilità che il ventunesimo secolo offre, ma immaginiamo di essere negli anni ’70, in un Paesino rurale della Lucania. Di avere sedici anni e da un giorno all’altro ritrovarsi in mezzo a una strada soli, impauriti, senza speranze. Ciò che ha passato Salvo non può non commuovere. A differenza di molti ragazzi di quegli anni lui è fortunato, ma nello stesso tempo caparbio nel voler diventare qualcuno. Questa storia vuol essere un messaggio di speranza per tutti coloro che vivono quotidianamente un’esperienza simile. Oggi!

Nicola è uno dei tanti che fanno di tutta l’erba un fascio e che definisco “omofobi indotti”. Queste persone, a causa di un trauma infantile, nella fattispecie un abuso sessuale, sviluppano odio verso tutti coloro che hanno un orientamento sessuale diverso. Ne abbiamo conosciuti alcuni nei precedenti capitoli, e abbiamo scoperto come sia importante capire la differenza fra un gay, persona normalissima con gusti sessuali diversi dalla maggioranza e chi abusa, il quale soffre di una deviazione mentale che non ammette scuse. È il caso di Nicola e Gianmarco. Nicola quando scopre l’omosessualità di Gianmarco lo osteggia in tutti i modi, è infastidito dalla sua sola vista, al contrario di quest’ultimo il quale s’innamora. Da persona colta e intelligente, alla fine Nicola non solo riesce a comprendere la differenza fra le due tipologie, ma scopre che la sua è solo paura di accettare la realtà…

La percentuale di cosiddetti etero che non disdegna fugaci incontri omo, è altissima e Cesare è uno di questi. Per qualche anno ha avuto una relazione sessuale con Sergio, cosiddetto “ragazzo di strada”, salvo interromperla appena sposato. Sergio era innamorato del suo occasionale partner, lo ha cercato, ha scoperto chi era, ma una volta realizzato quanto amava la futura moglie si è rassegnato. Nonostante il passato burrascoso si è realizzato, diventando un apprezzato e spietato uomo d’affari; Sergio ha come attività principale rilevare aziende sull’orlo del fallimento, smembrarle e rivenderle guadagnandoci. Quando la sua azienda viene dichiarata fallita e rilevata da Sergio per pochi spiccioli, Cesare è disposto a tutto pur di non perderla e quando questi gli propone un accordo, convivere con lui per un anno in cambio dell’azienda, accetta. Sergio vuole prendersi una rivincita, non vendetta, vuole solo dimostrargli che si sarebbe potuto innamorare di lui, se solo avesse avuto coraggio…

Essere rampollo di una dinastia di industriali, se da molti è considerata una fortuna, nasconde sempre il risvolto della medaglia. Crescere fra collegi, tate, ferree regole e cliché da seguire, ti forma, ma non t’insegna la vita. Come ad esempio, diventare un buon genitore. E Michele non lo è, un buon genitore, tanto che la disciplina che impone al figlio Simone rischia di farglielo perdere. Forse non è neanche pronto ad assumere il comando, quando, morti genitori e zio si trova catapultato al vertice dell’impero di famiglia. Cresciuto con un’impostazione moderna di gestione aziendale, cerca di innovare, portare le sue aziende al passo con i tempi, con risultati disastrosi. A salvarlo ci pensa Riccardo, compagno dello zio Jack, fratello del padre di Michele. Giacomo lo ha praticamente cresciuto, lo ha fatto studiare e gli ha insegnato tutto ciò che sapeva sul mondo dell’alta finanza. A Riccardo è stata affidata la gestione di una holding occulta, con un duplice compito, vigilare sull’operato di Michele e fungere da cassaforte di famiglia. Per Michele, scoprire di non essere ritenuto all’altezza è un trauma, ancor di più, scoprire di provare un morboso interesse per l’ex compagno dello zio Jack…

Ennesimo esempio di quanto il mondo della politica sia spietato. Pierangelo, noto e influente politico, è persona onesta, quindi invisa dai suoi stessi colleghi di partito. Quando è vittima di un grave incidente stradale, viene sostituito senza colpo ferire. Pierangelo, che ha perso nell’incidente moglie e figlio, decide di cambiare vita. Essere un signor nessuno, poter liberamente passeggiare per strada, dedicarsi finalmente a sé stesso, lo rende nuovamente un uomo libero. La scoperta dell’omosessualità del figlio per Pierangelo è traumatica, non per la diversità del ragazzo, si è semplicemente reso conto di aver trascurato la famiglia per inseguire il potere. Anche per rendere omaggio ai consigli del figlio, appassionato di tennis, inizia a viaggiare per seguire i tanti tornei del circuito, dove s’imbatte sempre più spesso in Gabriele, ex promessa del tennis, fermato da un grave infortunio che, diventato testimonial di una piccola azienda di abbigliamento, anch’egli è presente a tutti i tornei. Quando si conoscono e Gabriele gli confessa di essere da sempre innamorato di lui…

Altro caso in cui un uomo scopre di non vivere la vita che credeva. La moglie di Alberico, il giorno stesso in cui la sua azienda fallisce, lo lascia. Anche se non impiega molto e non ha difficoltà a rialzarsi, essendo ancora piacente tenta di rifarsi una vita. Il problema è che i mesi passano, l’astinenza inizia a pesare, e nonostante i tanti approcci si rende conto di aver perso fiducia nelle donne, le vede tutte alla stregua dell’ex consorte, approfittatrici e interessate solo ai suoi soldi. Quando vede Tommaso e un amico fare sesso in palestra, accorgendosi della strana morbosità che la cosa gli provoca, per capire se è vero interesse o solo questione di sfogo, ha il suo primo rapporto omo. Lo trova un buon compromesso, momentaneo, salvo alla fine...

Non conta religione, razza, Paese, da sempre noi esseri umani seguiamo uno schema fisso, e chi vi si allontana viene etichettato come diverso. Sostanzialmente il dogma recita: studiare, lavorare, formare una famiglia e mantenerla. Fino a qualche decennio fa inoltre, l’uomo lavorava e la donna aveva il compito di crescere i figli e badare alla casa. Anselmo ha fedelmente seguito tutta la trafila, anzi di più. Ad un certo punto di una vita dedicata interamente alla famiglia, ha visto crollare tutte le sue convinzioni. Scoprire che un suo vecchio compagno da dieci anni è innamorato di un uomo, e contemporaneamente scoprire che la moglie lo tradisce praticamente da prima che si sposassero, lo disorienta. Rendersi conto di aver vissuto una vita piatta, sacrificata, senza concedersi mai uno svago, una vacanza, mentre l’amico Nino è felice e sereno lo fa riflettere. Anche l’aver fatto sesso con un suo amico gli dà da pensare di aver sbagliato tutto nella vita. Posto che di donne, almeno per il momento non se ne parla, accettare una relazione omo potrebbe essere la soluzione?

Continuazione di “Insieme per la vita”. È un orgoglio per me che Salvo, a qualche mese dalla scomparsa dell’amato Patrizio, in occasione dell’uscita del secondo capitolo di leRealtàParallele, decida di dover ritrovare una sua stabilità. Amerà per sempre il suo Patrizio, non ha alcuna intenzione di innamorarsi, ma quando, il primo giorno che torna in uno dei posti frequentati con il compagno incontra Fulvio, “sosia” del perduto compagno gli si ferma il cuore! Fulvio è identico al suo Patrizio quando lo conobbe quasi cinquant’anni prima ed è naturale per lui aiutarlo a superare un momento difficile, anche se inconsciamente ne è attratto. Attrazione che alla fine lo fa capitolare, e quando scopre che l’estrema somiglianza fra i due è dovuta a un vincolo di sangue…