La molla che ha fatto scattare in me la
voglia di scrivere. In un periodo nel quale le cronache
parlavano di suicidi e bullismo con protagonisti giovani
omosessuali, pensai che far conoscere la loro travagliata
storia potesse aiutare qualche ragazzo nelle stesse
condizioni.
Due mondi opposti che s’incrociano. Nick, ragazzino educato e
cresciuto “nell’ovattato” mondo di una famiglia benestante, a
cui manca la guida del padre che, per problemi personali
trascura la famiglia. Guido, figlio di persone perbene, ma del
ceto medio-basso, cresce per strada e scoperta la propria
sessualità, si confida con i genitori, venendo cacciato di
casa.
Mentre Nick comunque ha l’incondizionato sostegno della
famiglia, Guido passa anni terribili, costretto a vivere per
strada e prostituirsi. Ma è forte, e nonostante tutto vuole
bene a quei genitori che l’hanno disconosciuto. Riesce a
risollevarsi e costruirsi una vita dignitosa. Quindi
l’incontro con quel ragazzino di buona famiglia, con il quale
è subito amore.
Un sentimento che niente e nessuno spezzerà.
Questa è una delle storie per le quali mi
sono sentito in dovere di scrivere “Per tua buona sorte” e la
storia di Mario e Roberto. Fossero tutti i genitori come il
padre di Carlo, non ce ne sarebbe stato bisogno. Siamo al
cospetto di quella linea sottile che divide l’essere felici
dalla tragedia.
Carlo è sempre stato amato e coccolato dai genitori. Ha sempre
avuto un carattere forte e lui e il padre erano amici prima
che figlio e genitore. Crescendo scopre la sua vera
sessualità, ma condizionato dai ripetuti input del padre su
donne e comportamenti, crede che non verrà mai accettato per
ciò che è. Si chiude in se stesso, inizia ad avere segreti,
tanto che i genitori pensano al peggio: che si droghi.
Scoprono la verità, il giorno del suo diciottesimo compleanno,
quando Carlo gli rivela di essere gay. Con sua sorpresa, non
solo lo accettano, ma lo consigliano, lo proteggono. E quando
scopre che il ragazzo di cui è innamorato non è ciò che crede,
il padre gli sta vicino, riesce a farlo reagire, gli dimostra
il suo amore.
Un esempio di come dovrebbe essere. Sempre! Ciò che dovrebbe
rappresentare la normalità, ma che troppo spesso non si
verifica.
Ecco il motivo per cui ho sentito il
desiderio di scrivere CODENAME: SILVERWOLF, e in particolare Per
tua buona sorte! Il sogno che diventa realtà.
Mi sono commosso, mi sono venuti i brividi nel leggere questa
testimonianza! Stava capitando ciò per cui ho iniziato questa
sorta di battaglia contro i mulini a vento. Ciò che la
stupidità e l’incoscienza delle persone, in questo caso
ragazzini, può provocare. Il bullismo!
Un ragazzino che, complice il tradimento del suo migliore
amico, quando scopre la sua omosessualità, non trova di meglio
che sbandierarlo a destra e manca. A scuola tutti lo deridono
e lo esiliano, la paura che prima o poi i genitori lo
scoprano, lo fanno entrare in un tunnel senza uscita. Sogna un
finale come nel libro che continua a rileggere (Per tua buona
sorte), ma è troppo fragile e cede. Decide che non valga più
la pena vivere. Solo l’esitazione, unita alla prontezza
della madre prima e alla caparbietà del padre poi, evitano la
tragedia. Amando il figlio e comprendendo cos’ha passato,
decidono di cambiare città e lavoro per proteggerlo.
La testimonianza che più mi ha commosso e inorgoglito per aver
raccontato la storia di Nick e Roberto.
Il titolo è provocatorio, nulla a che fare
con abusi.
Gustavo, rampollo di una famiglia nobile in decadimento (il
padre ha dilapidato tutti i beni), mai amato dal genitore,
vive una vita difficile. Da sempre bisessuale si sposa, ma
quando la moglie scopre questa sua debolezza lo lascia. Tenta
di risollevarsi, ci riesce, solo che la madre si ammala e lui
decide di dedicarsi a lei.
Vive la classica vita dissoluta, fra incontri mordi e fuggi e
la necessità di sopravvivere, fino all’incontro con un
ragazzo. Un bravo ragazzo, anch’egli sfortunato. Senza padre,
madre morta giovane e cresciuto dai nonni. Si conoscono su
internet, e Gustavo che lo incontra di tanto in tanto a casa,
gli offre ospitalità quando morti i nonni viene cacciato di
casa.
È strano, quel ragazzo è l’unico col quale va d’accordo la
madre malata. Piano piano Gustavo scopre di esserne
innamorato.
Quando il ragazzo gli parla della madre, scopre una
sconcertante verità…
Le cronache raccontano solo ed
esclusivamente storie di non accettazione della sessualità del
figlio da parte dei genitori. Ma nessuno mai si è posto il
problema opposto.
Cosa può pensare un figlio, quando scopre di avere un genitore
gay o bisex che dir si voglia?
Alberto sembra uno dei tanti homeless che popolano le nostre
città. Ha scelto quella vita perché sa che così non lo
riconosceranno. Un giorno trovato a rubare un po’ di cibo in
un supermercato, viene soccorso da Bruno che gli offre
ospitalità. Venendo a sapere che Bruno è gay pensa voglia
approfittarne, senza immaginare che sa benissimo chi è, e la
sua storia.
E quando Alberto scopre che il padre e Bruno…
Storia americana (dalla quale ho tratto l’Action-spy kidnapped) di due coppie, quella di Bruce e Steven è la classica storia d’amore fra un etero e un gay. Steven scopre che gli piace fare sesso anche con gli uomini per caso, quando lo incontra. Quando, scoperto dalla moglie molla tutto e si trasferisce in città, continua a frequentare Bruce, salvo trattarlo male quando questi gli chiede aiuto. Il ragazzo è costretto a vivere di espedenti. Più volte finisce nei guai, finché Steven si rende conto che è colpa sua. Lo cerca, lo aiuta, lo accoglie in casa… scopre di amarlo. Un pomeriggio Steven scompare nel nulla. Bruce chiede aiuto a un’amica poliziotta e, rischiando la vita riesce a ritrovarlo e salvarlo dal complotto di cui era vittima. Quando insieme alle amiche adottano dei bambini, decidono, per salvaguardarli, di trasferirsi in Italia.
Una
delle cose che più mi hanno fatto “incazzare” nel leggere le
tante storie che mi sono arrivate, è stato scoprire che
nella realtà omosessuale, c’è la ricerca di un compagno
avendo come parametri: muscoli, dotazione, bellezza
esteriore.
Una grande storia di “amore e solidarietà”. Un uomo,
personaggio politico molto noto nel suo Paese, come tantissimi
cosiddetti etero scopre il sesso con un altro uomo. Inizia a
frequentare un minorenne, usando tutte le precauzioni per non
farsi scoprire. Ma proprio a causa di questa sua paranoia,
Aarnoud è vittima di un incidente di moto che lo rende
paraplegico. Brend, capendo di essersene innamorato e
sentendosi responsabile per la sua disabilità, decide di
rinunciare a tutto e dedicargli la vita. Anche loro
trasferitisi in Italia. Una storia fra le più commoventi.
Sandro (nel racconto Mario) è l’unico
protagonista con il quale sono diventato amico (oltre a Mario
e Roberto). La ritengo la più toccante fra le storie che ho
selezionato. Il finale ci pone un quesito; è meglio ingoiare
il proprio orgoglio vivendo appieno ogni momento felice, o
vivere di rimpianti?
Mario ha sempre saputo di essere gay, ha sempre sognato di
innamorarsi. Attilio è un noto industriale del nord al quale
piacciono entrambi i sessi.
Un incontro nato da un annuncio si trasforma in una relazione.
“Di solo sesso”, si ripetono, anche se si vogliono bene.
Quando, poco prima di trasferirsi all’estero e iniziare una
convivenza Mario è vittima di un incidente che lo rende
disabile, ha paura che questo condizioni il loro rapporto. Non
vuole essere compatito e rinuncia al suo sogno, chiudendo la
storia.
Titti dopo anni si rifà vivo, ma Mario lo tratta male, non
immaginando che l’unico uomo che ha mai amato sta per morire.
Quando lo scopre, riesce a stargli accanto nei suoi ultimi
giorni, ma il rimpianto… lo accompagnerà per tutta la vita.
Nella variegata giungla popolata da noi
umani, a volte succede anche questo… che è il più fulgido
esempio del retaggio col quale ci hanno cresciuti. Ecco
il classico esempio di comportamento omofobo dettato dalle
proprie paure.
A Massimo piace molto Alfredo, noto imprenditore, tanto da
invitarlo senza giri di parole a fare sesso. Scatenando la sua
ira omofobica. Alfredo non sopporta neanche la sua vista e lo
dimostra a ogni occasione. Pensa di essere nel giusto, e si
sorprende quando questi viene difeso da tutti, compresi i suoi
amici. Inizia a porsi delle domande quando scopre che Massimo,
Presidente di una commissione di verifica della Provincia,
nonostante continui a denigrarlo, gli dà tutto il supporto
possibile.
Cambierà idea, ma sarà sufficiente?
Paolo è il classico bisessuale che come
tanti altri decide di sposarsi e avere dei figli. La vita
scorre serena, è innamorato della moglie anche se non disdegna
avventure omo. La classica depressione post parto della moglie
si trasforma in rifiuto nei confronti del figlio. Sempre più
spesso lo trascura, lo lascia da solo, finché Paolo è
costretto a farla ricoverare e a lasciare il lavoro per
occuparsi di loro.
Innamoratosi di un famoso avvocato dal quale è rifiutato,
sembra a sua volta cadere in depressione. Decide di andare via
per qualche tempo, riesce a uscire indenne da una bruttissima
situazione e a tornare dai propri cari.
È quasi sul punto di rassegnarsi, ma nel momento più
difficile…
Questo è forse il più classico esempio di
negazione della propria sessualità. Un uomo normale, sposato
con figli che, stanco del ménage di coppia inizia dapprima a
tradire la consorte con altre donne, per poi iniziare a
frequentare transessuali, per infine iniziare una relazione
con un ragazzo effeminato. Fra ricatti e gelosie, un
pomeriggio conosce, dopo un violento litigio con il ragazzo,
Andrea, un assiduo frequentatore di ambienti gay. Grazie a lui
riesce a liberarsi del ragazzo, e capisce che altre donne,
transessuali ed effeminati non erano che palliativi per non
ammettere la propria natura. Andrea gli sta vicino, lo aiuta
nel momento in cui perde la moglie e rischia di perdere uno
dei figli.
Insieme, con la benedizione dei due ragazzi iniziano la loro
nuova vita.
Quando la vita ti mette alla prova e pensi
di non riuscire a risollevarti, basta crederci per cambiare le
cose.
Due vite diverse, una solitudine che li accomuna.
Domenico, un’infanzia trascorsa fra orfanotrofi, famiglie
affidatarie e abusi, riesce finalmente a trovare la sua
strada.
Dario, persa la persona con la quale aveva condiviso gran
parte della vita, non riesce a reagire, a rifarsi una vita.
Una storia iniziata per caso, tornando da mare. Vedendo due
uomini fare sesso, Dario incuriosito li spia, e la cosa si
ripete per giorni. Spia Domenico e i suoi occasionali partner
e quando questi lo invita a fare sesso - è da quando ha perso
la moglie che non ha rapporti - cede, scoprendo che gli piace.
Quell’incontro fa capire a Domenico che vuole altro dalla
vita, e va via da quel posto. Dario realizza che potrebbe
essere un buon compromesso per non tradire la memoria della
moglie.
Mi ha stupito per l’ennesima volta, la
disinvoltura con la quale, una persona che fino a pochi mesi
prima conduceva un certo tipo di vita... poi riesca con tanta
naturalezza a iniziarne un’altra, completamente opposta.
Questo ci fa capire che quando un sentimento è puro, sentito,
non ci si pongono domande, non si pensa...
Anche se Alberto ci racconta l’ultima settimana, la scelta di
far prevalere i suoi sentimenti, dev’essere stata
difficile. Il coraggio di confessare la propria relazione
omosessuale al figlio. La paura che non capisca, di perderlo
di nuovo come successo al momento della separazione, ma questa
volta per sempre. Una storia diversa dalle altre.
Il dettagliato racconto di come ci si può innamorare della
persona che ti ha salvato la vita. E della felicità nello
scoprire che i tuoi figli accettano questa tua relazione fuori
dagli schemi, perché contenti di vederti felice e
sereno.
Innamorarsi è naturale. Che sia donna o
uomo non fa differenza. Ma se capita di essere innamorati di
padre e figlia contemporaneamente, beh qualche problema può
nascere. L’ideale in questi casi, è un… triangolo perfetto!
Stesso copione di altre storie descritte. L’iniziale reazione
spropositata dell’uomo eterosessuale e omofobo, che alla fine
si tramuta spontaneamente in ammirazione e amore, risvegliando
la parte omosessuale da sempre repressa. Perché, me ne
convinco sempre di più, determinati atteggiamenti, non sono
altro che il frutto delle nostre insicurezze, delle nostre
paure.
Avevo
deciso di non riproporre storie similari, proprio per
ampliare il più possibile, il ventaglio delle situazioni. Ma
questa proprio non potevo non proporla.
Perdere colui che per vent’anni è stato il tuo compagno è
dura, si vive di rimpianti. A volte si mantengono quelle
piccole abitudini che sono diventate parte del tuo essere,
come continuare, da solo, il rito del pranzo e di andare a
prendere il caffè prima di finire, perché al tuo compagno non
piaceva bollente.
Il destino un giorno decide sia venuto il momento della
svolta. Aiutare un homeless alla ricerca di un passato
perduto, un sentimento spontaneo.
La sconvolgente scoperta che quell’uomo è il figlio scomparso
del tuo ex compagno...
Purtroppo non è un caso isolato. Anzi, da
altre testimonianze ricevute, è quasi la norma per un ragazzo
effeminato. Essere prigionieri in un corpo che non senti tuo,
il tuo io che si ribella, essere uomo ma comportarsi da donna.
Non vieni accettato, subisci soprusi, offese, ti ribelli ma
non sei abbastanza forte da reggere.
Non trovi lavoro perché non sei né donna né uomo, conosci le
persone sbagliate, finisci in mezzo a una strada, inizi a
drogarti e… il tuo destino è irrimediabilmente segnato!